sabato 17 dicembre 2011

dai racconti della Monina.....incontri



Ho sempre pensato che la vita di ognuno di noi sia legata da fili magici. Destino...caso...fatalità...chi può dirlo?...io ho imparato a chiamarla VITA.

La mia giornata è iniziata piuttosto stancamente, appesantita ultimamente dai troppi doveri e dalle troppe decisioni importanti....manca la seta.
E stancamente mi sono diretta all'Ufficio postale per pratiche burocratiche.

Muri grigi dove spesso gli impiegati si dimenticano d'essere umani....e io, meno umana di loro oggi, mi metto in fila ad attendere. Guardo la vetrina, come se il mondo lì fuori fosse l'unica via di fuga da quel grigiume, e al suo esterno vedo un tipo che è obbligato a lasciare la sue due ruote nel parcheggio. Entra, e sbuffando dà un calcio al cestino. Io l'invidio perchè per educazione quel calcio io non posso darlo.
Mi siedo nell'attesa del mio turno e il tipo continua a guardarmi. Il mio gioco elettronico mi sembra l'unica ancora di salvezza per ingannare il tempo e il tipo mi guarda ancora più intensamente. Dopo una serie di tentennamenti s'avvicina, tanto da toccarmi con la candelina dondolante dal naso....spalanca gli occhi sul mio gioco come per dire "posso?".
Io gli rispondo "chiedi alla tua mamma se puoi giocare con me perchè non mi conosci?". Che illusa che sono, gli insegno a dubitare di un 'estranea quando sappiamo bene che la maggior parte delle barbarie più infami avvengono tra le mura domestiche. Comunque... lui torna vincitore con un bel "posso giocare con te". Non ha avuto bisogno di dirlo, gli si leggeva nel sorriso.

In un attimo il grigiume è stato colorato dai nostri sorrisi. Erano semplicemente ravioli a vapore quelli che stavamo cucinando virtualmente ma, tra zucchine da tagliare, carote da sbucciare, pasta da farcire, il tempo non ha avuto più tempo.
Ansimando per l'impegno, il tipo mi guarda sorridendo dicendo "ma te come ti chiami?, e io "Monica e tu?", lui "Davide Citterio"...e io ancora "piacere adesso non siamo più estranei".

Erano solo ravioli al vapore, ma alzando gli occhi mi son resa conto che il mio turno era passato credo da quattro persone, e gli altri ci guardavano sorridendo.
Un tipo m'invita ad andare allo sportello, e io rispondo in un batter d'occhio "vada pure questo per me è più interessante".

Aimè arriva la madre di Davide restituiendoci ai muri grigi. "Davide dobbiamo andare, ma ringrazia la signora che dovrebbe fare come lavoro l'intrattenitrice d'uffici postali", e io replico"noooo signora ci faccia finire solo di cucinare l'ultimo raviolo?". Il suo SI una vittoria per tutti noi.
Uscendo Davide saluta e riprende il suo tanto amato monopattino; e io con un fare distinto m'asciugo la candela al naso.
Erano solo ravioli al vapore...ma mi hanno restituito attimi di leggerezza nell'esser seta.

Non pensate che io sia grande....sorridete nel sapere che Davide mi ha fatto tornare bambina...perchè il grande oggi è stato lui.

domenica 27 marzo 2011

A VOI...



a voi
che avete visuto dentro di me
così vicini alla mia anima
tanto da sentirne la voce

a voi
nutriti dal mio seno
come del battito del mio cuore

a voi
che riconoscete il mio odore
come il sale delle mie lacrime

a voi
figli
della mia stessa vita

a voi
nati nel sogno
cullati nel mio grembo

giovedì 10 marzo 2011

SILENZIO



ricordo quei giorni

il rumore attorno doveva
sovrastare il grido della mia anima

luci psicadeliche
per illuminare il buio del cuore

parole
tante parole inutili
per cercare di riempire quel vuoto

il silenzio
ora
fa meno paura

ascolto
il rumore delle stelle cadenti

si propio loro
loro che accarezzano la luna
per vivere nei nostri sogni

schiuma di mare che bagna la sabbia
purifica l 'anima sporcata dal dolore
sfiora me in quest' attimo d' eterno

quando l'anima ascolta il silenzio
il vero é nostro compagno


quiete
siiii
finalmente sei qui con me


lunedì 28 febbraio 2011

post-partum

sento e vivo
il dopo come il centro

come se per andare avanti
si debba per forza tornare indietro


un dono
nonostante il dolore provato
un dono da cogliere
come un'opportunità

nutrire da un seno
come impreziosire anime

perchè latte
sia vita e anima insieme

nutro il mio cucciolo
io
tigre di carta
in attesa del mio drago
che è anche quiete

la vertigine
paura nella forza

lascio orme
nella terra della mia gente
perchè sia cuore
perchè sia vita
perchè sia amore




mercoledì 23 febbraio 2011

TOCCO




se c'era ancora un pò di fango nell'anima
oggi è stato eliminato

quel tocco
è stato tremore
nascondeva paura

ancora bambina
ancora voglia di fuggire

ci sarà pure una via d'uscita?
per me rimanere

rimanere in quel tocco
sciogliere fango
come per depurare un'anima
la mia

come cancellare ricordi
per ripartire da qui

ancora un figlio
che mi dimostra che il vero esiste

oggi quel tocco era puro
il vero corrispondeva alla verità