sulle rive di un fiume mi son abbandonata
la mia anima era graffiata
dal tempo
dal dolore
da questa ennesima pugnalata
avrei voluto evitare ai miei figli tutti i mali del mondo
ma la guerra era impari
avrei voluto tenerli in una casa di cristallo
ma al primo temporale
la grandine li avrebbe colpiti
mi son seduta mentre le ferite sanguinavano
e il sangue scorreva nel fiume
come le emozioni che l'acqua si portava via
era lancinante
era la mia stessa carne che urlava quel dolore
e quando il dolore fù così forte
tanto forte da far tremare
ohhh si da far tremare cielo e terra insieme
mi resi conto
che la casa di cristallo si era già infranta al mio primo urlo
e voi miei figli
figli della mia stesa carne
cullati dal battito del mio cuore
eravate già in cammino
perchè più alti
perchè più forti
perchè più saggi
della vostra stessa madre
una Dea del bosco sussurò parole che curavano
sfiorare la tua pelle d’iris
e come sentire la tua storia
sono in cammino
e lasciare che sia
è l’unica strada che possiamo accettare di vivere talvolta
il perdono stasera mi è amico
figlia della mia stessa madre
ed è leggerezza come se fosse quiete
e l’acqua scorre
e lascio che sia
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